Una storia nuova

Una storia nuova

Oggi vi raccontiamo una storia nuova. Perché in questi 8 anni abbiamo imparato che coi ragazzi non si replica, ogni storia è a sé. E quando hai una convinzione, stai sicuro che arriverà un bambino e te la farà crollare.

Oggi, questo bambino si chiama G., è autistico, fa fatica a comunicare e sta spesso seduto in disparte. Trovare qualcosa che gli dia la motivazione per alzarsi è difficile, figuriamoci fare sport. Invece oggi G. sta raggiungendo i compagni che lo chiamano a gran voce: il riscaldamento è già iniziato e l’allenatore sta preparando i palloni da basket.

G. è uno dei ragazzi del progetto “multisport”: un progetto sperimentale, che All Inclusive Sport ha avviato con la US Saturno Guastalla e l’Associazione Anffas locale, dedicato a un gruppo di 12 atleti con disabilità cognitiva o neurodivergenza: l’obiettivo è far provare loro cosa significhi essere parte di una “squadra”, in diverse discipline, perché possano scegliere quella che amano. L’anno prossimo, qualcuno di loro potrà iniziare un percorso inclusivo avendo già assimilato le basi dello sport scelto, e le regole di base dello stare insieme.

<<Uno degli effetti di questo percorso – spiega la Tutor Giulia – è che i ragazzi trovano dentro di sé nuove strade e risorse per comunicare con coetanei diversissimi fra loro. Anche chi è abituato ad aspettare che siano “gli altri” ad entrare in relazione, si trova nella condizione di mettersi in gioco per primo, con esiti sorprendenti>>.

Sono passati due mesi e i miglioramenti si vedono già, non solo a livello motorio: i ragazzi si cercano reciprocamente, iniziano a vivere lo spogliatoio, affrontano vittorie e sconfitte insieme. Adattano ogni esercizio in 12 modi diversi e imparano a superare ciascuno i propri limiti. Poi si fanno il solletico a vicenda e si godono 10 minuti di risate a crepapelle.

Davanti alle risate di G. con i compagni, alla sua spinta ad alzarsi per raggiungerli in campo, la nostra convinzione di accompagnare gli atleti con disabilità solo in contesti sportivi tradizionali è crollata: in un’età in cui la maggioranza dei ragazzi smette di fare sport, qui c’è una grande opportunità per crescere insieme.



Ha scritto Caterina, presidente di Anffas Guastalla e mamma di una atleta del “multisport”

C’è un posto dove ci si ritrova tra amici e le differenze si azzerano. Un posto dove ce la mettiamo tutta, e prima o poi quel canestro lo facciamo entrare. Un posto dove non è importante quanti gol fai, ma come hai imparato a tirare. Un posto dove se non mi guardi vengo da te e ti prendo per mano. Quel posto è Multisport, e oggi è una realtà, la loro realtà, quella di atleti che non si arrendo mai, perché fare sport è un diritto, per tutti:

“Attraverso lo sport riusciamo a far capire che una cosa vista come un difetto, come un’amputazione o una disabilità, diventa una cosa di cui noi andiamo fieri”
(Bebe Vio)