Abdelfatah, difensore roccioso

Abdelfatah, difensore roccioso

Da Abdul” ci racconta il suo allenatore Luca sul campo del Guastalla Calcio “ho imparato a non giudicare senza prima aver cercato di capire, perché le cose spesso non sono come sembrano. E che tutti sbagliamo e possiamo chiedere scusa. Lui lo fa ogni volta: quando si arrabbia perché un compagno di squadra non capisce l’involontarietà di un suo fallo, dopo ogni momento di collera o frustrazione. Purtroppo oggi la volontà di scusarsi e riappacificarsi è una qualità rara e Abdul ce la mostra in ogni occasione.

Oggi parliamo di Abdelfatah, per gli amici Abdul. Il suo affezionatissimo supertutor Matteo lo definisce un “difensore roccioso”. Ha 14 anni e gioca a calcio dalla quarta elementare, sempre con un tutor di All Inclusive Sport al suo fianco: all’inizio insieme ai suoi coetanei, oggi con una squadra di più piccoli. Il calcio lo appassiona da sempre, ci racconta il papà Mohamed: negli anni gli ha regalato tanto sviluppo motorio e maggiore autonomia, e l’emozione di contare i giorni che mancano ad ogni allenamento.

La più grande sorpresa” continua il suo allenatore Luca “sono i suoi miglioramenti nella coordinazione: cinque anni fa abbiamo conosciuto un bambino che aveva difficoltà a camminare e a correre, oggi abbiamo in squadra un ragazzo che fa gli slalom con il pallone fra i piedi e tira in porta. Siamo tutti stupefatti dai suoi risultati, certamente agevolati dalla presenza costante di un tutor dedicato. L’unico rammarico è non poterlo convocare alle partite ufficiali, a causa della differenza di età. Però farlo allenare con i più piccoli ci ha regalato un’altra sorpresa: sebbene Abdul sia sempre stato un elemento positivo in campo, la sua irruenza (spesso involontaria) scatenava qualche incomprensione con i coetanei, mentre oggi con i più piccoli Abdul mostra le premure e le attenzioni di un fratello maggiore. È il primo a consolare chi si fa male, il primo a far sentire accolto chi entra in campo: i compagni di squadra ricambiano le attenzioni che ricevono con un affetto sincero verso di lui e con maggiore comprensione quando i tacchetti arrivano a tutta velocità sul polpaccio, invece che sul pallone.

Lo sport per lui è condivisione” aggiunge il suo tutor Dino “una gran voglia di venire al campo, la gioia di stare con gli amici, con me e Matteo, con gli allenatori che hanno di lui una grande considerazione. Questo ha portato grandi miglioramenti anche nella comunicazione di e con Abdul: abbiamo imparato a capirci, e la comprensione reciproca è un risultato che andrà al di là del campo da calcio”.

Abdelfatah