Quanto è bello sapere che qualcuno ti sta aspettando?

Quanto è bello sapere che qualcuno ti sta aspettando?

Quanto è bello sapere che qualcuno ti sta aspettando? A 14 anni, ancora di più.

Caterina ha 14 anni e tanta voglia di provarci: l’ultima sfida che sta affrontando è imparare a giocare a pallavolo, uno sport molto difficile, soprattutto da grandi. Caterina ha paura delle pallonate e non è al livello delle compagne, ma a lei non importa: ciò che le importa è far parte di questa squadra, avere delle nuove amiche, sentire che l’allenatore e la tutor la aspettano in campo tutte le settimane.

Perché Caterina è empatica, solare, attenta agli altri, e in squadra porta l’entusiasmo di chi ha voglia di imparare, la gioia di fare gruppo e un profondo rispetto verso gli allenatori. Alla Pallavolo Virtus Correggio, Felicita e Alessandro hanno creato un ambiente inclusivo, che valorizza le differenze e tira fuori il meglio da ogni ragazza e, in questo contesto, “la tutor Letizia ha preso Caterina e le compagne, e ne ha fatto una cosa sola” aggiungono.

Il risultato è inaspettato. Caterina fa le battute con la palla, le compagne fanno il resto.

Sarebbe stato più semplice scegliere uno sport facile, individuale, al passo coi compagni? Per gli standard a cui siamo abituati, forse sì, ma è la domanda ad essere sbagliata.

Cosa fa bene a Caterina? Cosa fa bene alle sue compagne di squadra?

La risposta è in una frase di Federica, la mamma di Cate: “Quando era ancora all’asilo, e noi sapevamo che aveva la Sindrome di Williams, la sua maestra ci ha detto: il nostro ruolo non è stabilire quali limiti hanno i bambini, ma offrire loro le opportunità per provare a superarli.

Io e mio marito abbiamo fatto questo, ogni giorno da allora, abbiamo proposto a Caterina nuove esperienze: ogni volta ci guardavamo con un pizzico di angoscia, forse anche di incoscienza, e ci dicevamo sperom in bein (speriamo bene!)… così però, Caterina ha vissuto tante belle esperienze, dalle quali è sempre tornata ricca di nuovi insegnamenti e di piccole autonomie raggiunte. L’ultima è stata entrare in campo in una partita ufficiale di pallavolo, a 14 anni: il giorno dopo ha mandato le foto a tutti i parenti.”