Lorenzo e Giorgia al ritmo della natura

Lorenzo e Giorgia al ritmo della natura

“Qui tutti imparano a comunicare con tutti, persone e animali”.

Nella fretta caotica del vivere quotidiano, un’ora trascorsa al maneggio Ippogrifo restituisce senso al tempo. Il profumo dei cavalli, la luce del sole che filtra fra i box, lo scalpito degli zoccoli e la voce gentile dell’istruttrice Giorgia accompagnano i ragazzi in una serie di rituali all’aria aperta, dalla preparazione dei cavalli, agli esercizi in sella. Per chi viene dalla frenesia esterna è come sbattere contro un cuscino, che ti accoglie e ti ferma. E ti restituisce il gusto, dopo aver rallentato il tuo passo, di cogliere i dettagli: le targhette in comunicazione facilitata su ogni sella e ogni briglia, mille attenzioni, pensate per facilitare l’autonomia di ogni ragazzo con disabilità e farlo sentire come a casa. L’inclusione si respira a tutto tondo.

Abbiamo accompagnato qui Lorenzo un anno fa. “Aveva paura” ci racconta Giorgia. “Non voleva avvicinarsi né agli animali, né alle persone che frequentavano il maneggio. Scappava, e correndo spaventava gli altri. I primi tempi abbiamo macinato chilometri per recuperarlo”. Eppure oggi vediamo Lorenzo muoversi col sorriso per la struttura, con passo tranquillo di chi si sente a casa propria: accarezza ogni cane, si prende cura del suo cavallo insieme a Giorgia e al resto del gruppo, sale in sella e svolge gli esercizi per l’equilibrio, mantiene la concentrazione. La sua espressione è sempre serena, anche quando entra in contatto con gli altri ragazzi e ragazze, o quando deve aspettare il proprio turno e controllarsi nell’attesa. Lorenzo capisce gli animali, non solo le persone, e forse questa è una cosa che un anno fa non sapeva di sé.

“Qui tutti imparano da tutti, a stare reciprocamente insieme e a comunicare nei modi più svariati” continua Giorgia. “Ci sono ragazzi con e senza disabilità, giovani in situazioni di disagio e altri che non hanno difficoltà: l’azione di uno ha conseguenze anche sugli altri, tutti ne sono consapevoli. Ma questa è la loro ora di indipendenza e responsabilità: tutti i genitori restano fuori e i ragazzi sviluppano le proprie autonomie, dimostrando grande rispetto per la struttura, affetto per gli animali e capacità d’ascolto reciproco. Ciascuno ha i suoi obiettivi, alcuni più spinti e altri più graduali. Lorenzo ha fatto, uno dopo l’altro, passi da gigante, e lo vedo sempre più incluso e felice di partecipare”.

Al momento dei saluti, incontriamo il padre di Lorenzo. “Ci vediamo la settimana prossima?” “Certo – risponde – quando è il momento di venire qui, Lorenzo si fa sempre trovare pronto”.

I nostri complimenti a Giorgia, maestra e assistente sociale con un deficit visivo, per aver costruito insieme alla madre e al resto del suo staff questo microcosmo accogliente verso tutti.

Lorenzo e Giorgia