I tre moschettieri

I tre moschettieri

Albert sale in pedana, con la maschera e la spada sottobraccio, stando attento a non cadere. Sorride, è un ragazzino sensibile, socievole e luminoso. La disabilità fisica gli impone di limitare i movimenti e dosare le energie: serve aiuto per alzarsi, per salire e scendere le scale, ma soprattutto per accettare di fermarsi mentre i compagni proseguono l’allenamento, un’idea che a 11 anni Albert fa fatica a digerire.

La scherma è la sua nuova disciplina e come tutor All Inclusive Sport gli ha affiancato Adill. Perché? Perché anche Adill ha una disabilità fisica (è ipovedente) e vuole sempre fare tutto, con lo stesso entusiasmo incontenibile di un ragazzino: crescendo, però, ha imparato a convivere con i propri limiti, trovando soluzioni creative e dandosi qualche stop. Adill è un atleta forte e i suoi muscoli sono utili a sostenere Albert, ma è anche un atleta con disabilità e il suo esempio serve a generare nuove prospettive sulle proprie possibilità: “Non ti preoccupare mamma” dice Albert “io sono con Adill e lui è come me”.

Ma non c’è solo Adill in pedana. Nel grande gruppo del Club Scherma Koala, c’è un ragazzo in particolare che li sta aspettando: si chiama Riccardo, ha 13 anni e lo sguardo molto sveglio, quando incontra quello dolce di Albert si scambiano un gran sorriso pieno di complicità, che non ha bisogno di molti discorsi.

Anche Riccardo ha un obiettivo da raggiungere con l’aiuto del tutor sportivo: imparare a gestire le emozioni quando gli stimoli si fanno troppo forti, riuscire a fermarsi dopo il “basta” di un allenatore o di un compagno. Nei mesi scorsi ha avuto difficoltà a sintonizzarsi coi coetanei, soprattutto negli spogliatoi: se comunicare a parole è difficile, per le cose non dette a volte serve un traduttore.

Quel traduttore oggi è Adill.

E così abbiamo tre moschettieri: Adill spiega come superare le difficoltà relazionali, Riccardo compensa i limiti motori di un nuovo amico che lo tranquillizza; entrambi i ragazzi aiutano Adill a intercettare ciò che non vede. Nelle pause parlano di scherma, di manga, di YouTuber, di matematica e di mitologia greca (sanno TUTTO). In pedana si consegnano reciprocamente una serie di premi: fiducia reciproca, autostima, coraggio, competenza tecnico sportiva e la consapevolezza che si può essere utili agli altri e ricevere in cambio il meglio per se stessi, anche nello sport.


Fotografie di Nando Wing