Per crescere un bambino, ci vuole un villaggio

Per crescere un bambino, ci vuole un villaggio

Mercoledì 12 novembre 2025 al Circolo Tennis di Canali (RE) sono arrivati in tanti. Dalla montagna, dalle pianure e dalla città, dagli uffici delle aziende e delle istituzioni, dalle associazioni, dalle palestre e dai campi sportivi, tante persone si sono radunate per discutere, come in un villaggio. Il villaggio di All Inclusive Sport, che vuole garantire ai bambini il diritto a realizzare i propri sogni, e si impegna per farli crescere nella cultura dell’inclusione.

Cosa resta di questa serata?

Il racconto di Mariolina, mamma Flavio, un bambino di 10 anni con disabilità, che ha desiderato a lungo di poter giocare a calcio come gli altri e che ha realizzato questo sogno con All Inclusive Sport. A cosa è servita questa esperienza? A fargli capire che il calcio, in realtà, non gli piace affatto! Non è proprio lo sport per lui! Perché la sua natura è invece quella del tennista (Sinner aiuta). E, con questa consapevolezza, la sua storia va avanti.

Le idee chiarissime di Antonio, allenatore del Magic Baskin di Scandiano, che nella sua squadra sportiva ha costruito una piccola società ideale, dove tutti hanno un ruolo e la velocità non è dettata dall’esterno, ma dagli esseri umani che ne fanno parte, con risultati clamorosi in termini di felicità, senso d’appartenenza al gruppo, rispetto reciproco e risultati sportivi.

Le rivelazioni di Silvana, 12 anni, che ha trascritto e letto a tutti i presenti il suo mondo interiore, fatto di passione per la danza, condivisione di musica e movimento con gli amici, ma anche di lotta quotidiana contro i pregiudizi (“non ce la farà mai”) e di frequenti incomprensioni con gli adulti (“sei muta?”  –“perché non mi guardi, mi stai ascoltando?”). Il suo intervento è qui sotto in versione integrale e vi consigliamo davvero di prendervi un minuto per leggerlo, perché vi farà scoprire un universo sconosciuto.

E poi il futuro.

Le sfide che aspettano All Inclusive Sport dal 2026, descritte da CSV Emilia: inserire i nuovi atleti con disabilità che lo chiedono, garantire continuità a quelli già inseriti, immaginare nuovi percorsi sportivi per chi diventa grande, formare nuovi tutor, coinvolgere sempre più associazioni, dare più visibilità al progetto e ai benefici che genera, per tutti.

La promessa di sostegno alla realizzazione di queste sfide, da parte sia delle aziende donatrici che delle istituzioni: la Regione Emilia Romagna, la Provincia e il Comune di Reggio Emilia, tutti gli altri Comuni che supportano in rete il nostro lavoro.

Infine, i sogni di quando eravamo bambini. Ci ricordiamo cosa desideravamo quando stavamo per compiere 10 anni? Da lì siamo partiti e lì dobbiamo ritornare, se vogliamo rimettere al centro il valore e il potenziale dei nostri ragazzi di oggi.

In chiusura, proprio sul rapporto fra sogni e diritti, abbiamo ascoltato l’intervento di Valentina Tomirotti, giornalista, formatrice e attivista per i diritti delle persone con disabilità. Vi lasciamo anche questo intervento perché in una pagina troverete molto su cui riflettere.

Buona lettura. Grazie a chi era presente. E grazie delle donazioni, delle risorse, del tempo, dell’impegno che metterete personalmente per far crescere i bambini come Flavio e Silvana nel migliore villaggio possibile.

 


Fotografie di Nando Wing